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Fine Primo Quarto


Soccer: Serie A; Juventus-Roma

Ci avviamo spediti verso quella che sarà la decima giornata di questo campionato, giornata che tra le altre cose anticipa la giornata di Champions ed Europa League e ci fa completare il primo quarto di stagione. Come sempre, quando si raggiungi un numero così consistente ed una cifra tonda è sempre momento di primi bilanci per capire come continuerà questo campionato e quali squadre e giocatori potranno esserne i veri grandi protagonisti.

Le Migliori Per quel che riguarda la lotta SCHUDETTO (errore di grammatica voluto, ma qualcuno di voi capirà sicuramente la citazione), non c’è mai stato nessun dubbio, Juventus e Roma sono probabilmente più di una spanna sopra le altre squadre e continueranno il loro duello davvero a lungo. Lo scontro diretto del 5 Ottobre ha acceso ancor di più quella che era già una rivalità storica e che gli ultimi avvenimenti hanno portato a livelli altissimi che, a mio avviso, resteranno così alti ancora per molti anni. Fare un pronostico sulla vittoria finale è praticamente impossibile, ma siamo sicuri che potremmo assistere ad uno dei campionati più divertenti ed avvincenti degli ultimi anni, che terrà tutti i tifosi col fiato sospeso fino all’ultimo. Speriamo tutti che a guadagnarne sarà solo ed esclusivamente lo spettacolo sul campo.

Le Deluse Le grandi deluse di questo campionato fino a questo momento sono di sicuro due: Inter e Napoli. Una in balia dei terremoti societari, ancora alle prese con un faticosissimo cambio ai vertici della società che ha portato al definitivo abbandono di Massimo Moratti, che ha influito non poco sui risultati sul campo e sulla serenità dell’ambiente tutto. L’altra a convivere ancora con un contraccolpo psicologico non indifferente dato dalla sconfitta di Bilbao e dalla conseguente eliminazione dalla Champions League. Entrambe le squadre erano le designate per lottare fino a fine campionato per il terzo posto utile per la Champions League, al momento obiettivo non impossibile da raggiungere, ma di sicuro ci sia aspettava molto di più dal punto di vista del gioco, delle prestazioni e dello spettacolo. Ci sono tre quarti di campionato per far fare meglio, anche perché far peggio, visti i valori in campo delle squadre, sembra francamente difficile.

Le Incompiute Le squadre incompiute di questo primo quarto di campionato sono quelle che si sono affrontate nel posticipo di domenica scorsa in campionato: Milan e Fiorentina. La prima, parte dopo un anno difficilissimo e travagliato che ha portato a due cambi in panchina e alla ricostruzione generale di un ambiente svecchiato pronto ad esprimere un buon calcio. La seconda, con tanta voglia di recuperare i tanti campioni e pronta a far bene, dopo un anno di transizione. Già…entrambe pronte, ma in concreto? Vedendo la partita di domenica che le ha messe a diretto confronto è apparso chiarissimo che, a parte i soliti tatticismi per cercare di far sbagliare l’altro, sono due squadre che giocano discretamente, ma alle quali manca ancora qualcosa per fare un salto di qualità ed essere validissime concorrenti per i posti in Europa. Francamente, al momento la più attrezzata mi sembra la Viola, perché ha un gruppo già consolidato, un allenatore bravo con un’idea di gioco ben definita, ma soprattutto recupererà presto due campioni di sicuro livello che torneranno a breve dagli infortuni per dare una mano, probabilmente decisiva, nella volata per l’Europa. Il Milan è al primo atto di una ricostruzione che per i tifosi sarà lunga e sofferta, con qualche lampo di gioia, ma sono certo che potrà portare i Rossoneri nuovamente ai vertici, ma solo se coadiuvato adeguatamente da un ritrovato interesse ed impegno economico del suo presidente e da un assetto societario ben definito e stabile. Solo il tempo ci darà le risposte che cerchiamo.

La Peggiore La squadra che più ha deluso in questo primo quarto di campionato, viste anche le splendide prestazioni fatte vedere alla fine dello scorso, è di sicuro il Parma. Fino all’anno scorso era la squadra, dopo Juve e Roma, che nessuno voleva affrontare perché era la più in forma, la più in salute e la più difficile da affrontare. Aveva conquistato l’Europa a suon di gol e di bel gioco, consacrando Donadoni al ritrovato ruolo di ottimo allenatore, dopo che aveva perso gran parte della sua credibilità dopo il suo personale fallimento azzurro. Adesso è una squadra spenta, persa, senza identità né carattere. Il Tardini, fortino fino alla scorsa stagione, è diventato terra di conquista per chiunque e il Parma si ritrova relegato all’ultima posizione in solitaria con una sola vittoria in 9 giornate. Questo forte calo di una squadra rimasta la stessa per gran parte del suo organico, visto che le cessioni di Amauri e Parolo (alle quali si aggiunge lo stop di Biabiany) non possono spiegare un cambiamento del genere, è secondo me figlio proprio di quello che è successo lo scorso campionato. La squadra e l’ambiente non hanno superato lo shock di aver perso una qualificazione Europea conquistata sul campo senza neanche poter difenderla per colpa di un errore burocratico. Donadoni stesso non sembra lo steso allenatore che stava in panchina fino a pochi mesi fa e si trova a gestire un gruppo spento che sembra quasi senza più motivazioni. Serve uno scossone per fermare il declino.

La Sorpresa Se c’è una squadra che non ci si aspettava facesse così bene fino all’inizio del campionato è di sicuro la Sampdoria di Massimo Ferrero e allenata da Mihajlovic. È una squadra che l’allenatore serbo riesce a far giocare molto bene, in maniera organizzata, e l’entusiasmo dei tanti giovani presenti nell’undici titolare, grazie anche al giusto mix con la vecchia guarda Doriana, ha creato davvero un bellissimo gruppo, unito, che potrebbe portare a sognare in grande questa squadra dopo gli anni di sofferenza e la retrocessione. Menzione particolare per l’Udinese di Stramaccioni, che dopo aver chiuso un importantissimo ciclo con Guidolin è riuscita a rimanere i vertici del campionato anche grazie a quell’intramontabile fuoriclasse che è Antonio Di Natale.

Questo il bilancio del primo quarto di campionato, non vedo l’ora di vivere insieme a voi i restanti tre quarti.

GA

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Presidentissimi


Bayern Muenchen v Inter Milan - UEFA Champions League Final

Moratti abbraccia Mourinho in quella che è forse la serata più felice della sua Presidenza: Madrid, 22 Maggio 2010, Inter sul tetto d’Europa.

Sono una parte fondamentale ed imprescindibile del Calcio e della Nostra Serie A, ma ci sono determinati momenti storici in cui le questioni societarie prendono il sopravvento su quello che succede in campo tutti i riflettori vengono puntati sulle sedi, piuttosto che sui campi da gioco. Per motivi diversi, tre Presidenti in questo momento si trovano ad affrontare situazioni diverse, difficili, particolari, e nel Nostro viaggio lungo un campionato, oggi mi sembra doveroso, in avvicinamento alla nona giornata, parlare di quelli per i quali queste giornate sono state e saranno più particolari delle altre.

Il primo è un omaggio doveroso ad un personaggio che, al di là della fede calcistica, ha rappresentato un pezzo di storia degli ultimi vent’anni di Serie A. È un omaggio ad uno degli ultimi Presidentissimi storici rimasti in attività che, purtroppo, pochi giorni fa ha rassegnato le dimissioni da Presidente Onorario della sua amata Inter, per tornare ad essere un semplice tifoso (seppur con un pacchetto azionario di minoranza di sua proprietà all’interno della società): Massimo Moratti, uomo da sempre legato da una lunga tradizione familiare ai colori nerazzurri che ha portato la squadra sul tetto del mondo dopo aver dato fondo a gran parte delle proprie risorse per il bene dell’Inter stessa. Non parlerò dell’argomento Calciopoli, questo vuole semplicemente essere un saluto ad un grande uomo di Sport e di Calcio, che tanto si è speso per la Sua squadra, sua perché era uno dei pochi rimasti ad essere tifoso prima ancor che Presidente, la cui storia a mio avviso, anche se penso di non essere il solo a pensarlo, avrebbe sicuramente meritato un finale diverso. Moratti è infatti stato risucchiato in un vortice di novità portato da Erick Thohir, che ha spazzato via quanto di più radicato potesse esserci nel calcio italiano, eliminando quasi ogni traccia di vecchia guardia nerazzurra e di identità che potesse esserci all’interno della squadra, portando il Presidente Onorario ad abbandonare la sua carica. Mi permetto di dire che anche mister Walter Mazzarri ha contribuito all’allontanamento dell’ormai ex Patron nerazzurro, dimostrando tra l’altro davvero poco rispetto per l’uomo che fortemente l’ha voluto e che l’ha portato su quella panchina. Di sicuro, se fosse stato ancora Moratti a staccare l’assegno per il suo ingaggio, la situazione sarebbe andata in maniera diversa, ma tengo a sottolineare che è solo una mia opinione. Ciò che è certo è che Moratti adesso è semplicemente un azionista di minoranza della Sua Inter, che adesso guarderà per la prima volta a San Siro semplicemente con gli occhi di un tifoso eternamente innamorato.

Un Presidente che ben si collega alla situazione Inter è una new entry nel calcio Italiano ed un vero fiume in piena che, secondo me, regalerà una perla al giorno e ci darà sicuramente tantissimo materiale su cui scrivere:  sto parlando naturalmente del nuovo presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero. Subentrato pochi mesi fa alla Famiglia Garrone, storica proprietaria della società blucerchiata, Ferrero ha subito fatto parlare di sé per interviste, tweet, proclami e performance in tribuna fuori dagli schemi e che hanno fatto divertire e discutere. Ferrero è infatti un personaggio molto controverso: c’è che dice che servano personaggi del genere e che faccia bene un po’ di giocosità e di allegria in un mondo spesso troppo serio ed incravattato. Altri invece pensano che di personaggi del genere si farebbe volentieri a meno e che non interessa essere così fuori dagli schemi predefiniti e consolidati del mondo del calcio. Quando si gioca così tanto al limite, però, l’inconveniente è sempre dietro l’angolo: nell’intervista di sabato sera post Sampdoria-Roma, il Presidente ha infatti dichiarato “…non conosco personalmente Moratti, ma ho avuto il piacere di sentirlo al telefono. Mi dispiace per come è stato trattato, ma io del resto gliel’avevo detto de caccià quer Filippino dalla società e riprendersela lui…”. Dichiarazioni che hanno fatto discutere e che sono state seguite da un comunicato ufficiale di scuse da parte del Patron blucerchiato. Ciò che è certo di questo personaggio così controverso è che continuerà a far di discutere, anche se personalmente penso che sia semplicemente un bambinone al quale piace scherzare, che prende la vita così come viene e che nelle sue parole non ci sia mai nessuna punta di cattiveria. Aspettiamo con ansia la prossima, che puntuale come un orologio svizzero è arrivata dopo pranzo con l’intervista rilasciata dopo pranzo in cui definisce la Juventus padrona dei giornali. Decisamente un Presidente unico, con una vita da cinema.

L’ultimo Presidente di oggi, è uno che sta attraversando uno dei momenti più difficile da gestire della sua gestione. Il Parma di Tommaso Ghirardi, sta infatti attraversando un difficilissimo momento dal punto di vista dei risultati e del gioco che nessuno si aspettava dopo la splendida stagione passata. È un Parma irriconoscibile quello che scende in campo dall’inizio di questa stagione, crisi secondo me figlia di un calo psicologico avvertito dai giocatori e dall’ambiente dopo la cocente delusione dell’esclusione dall’Europa League dopo averla conquistata a suon di risultati la stagione scorsa sul campo. La panchina di Donadoni traballa sempre di più e adesso toccherà al Presidente fare i conti con i risultati deludenti della sua squadra e capire cosa possa essere meglio per risollevarsi da questa situazione. A mio avviso un esonero adesso sarebbe una soluzione scellerata, perché con impegni così ravvicinati si rischia un ulteriore crollo. Ghirardi farebbe meglio a valutare le prossime partite ed eventualmente cambiare alla prossima sosta che darebbe più tempo al nuovo allenatore per ambientarsi e provare a sistemare le cose. Il Presidente, del resto, si è sempre dimostrato uomo di calcio attento pronto a fare di tutto per amore del Parma, quindi sono sicuro che riuscirà a prendere la decisione più giusta per la squadra e per i tifosi, insieme all’amministratore delegato Pietro Leonardi.

Il viaggio tra i Presidenti è appena cominciato, e viste le personalità che sono presenti nel Nostro panorama calcistico, sono certo che da adesso alla fine della stagione, ci sarà parecchio materiale su cui scrivere.

Abbiamo appena cominciato!

GA

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