Archivio mensile:aprile 2015

Semifinali: e adesso?


Juventus

Dopo l’esaltazione doverosa delle ultime ore dovute a storiche qualificazioni in semifinale di Champions ed Europa League che mancavano da anni, penso sia altrettanto doverosa un’analisi su quello che davvero le Nostre squadre possano fare nel doppio confronto che potrebbe aprire le porte delle rispettive finali delle competizioni più importanti per club.

Capitolo Champions League: l’importante era passare il turno e tornare in Semifinale dopo 12 lunghi anni. In mezzo Calciopoli, la Serie B, la risalita, il nuovo ciclo Conte e Allegri. Si, ma come si è passato il turno? La Juventus era nettamente superiore al Monaco per qualità di gioco ed individualità, ma questo non si è minimamente visto, specialmente nella partita di ritorno che, francamente, è stata orribile. La Juve meritava di passare perché era la squadra più forte, la migliore tra le due, eppure ha permesso che il Monaco la schiacciasse, rischiando di subire il gol che avrebbe sconvolto gli equilibri di un doppio confronto sulla carta comodo, permettendo inoltre ai Monegaschi di recriminare per gli episodi che hanno inciso (e forse non poco) sulla qualificazione finale. Logica conseguenza di tutto ciò è che adesso la Juventus, da splendida Cenerentola invitata finalmente al Gran Ballo della Champions, rischia di trasformarsi in squadra materasso, nella squadra che le altre 3 contendenti sperano di accaparrarsi per avere un confronto non troppo impegnativo che spianerebbe la strada verso l’Olympiastadion di Berlino. I Bianconeri, a mio avviso, hanno sprecato un’occasione per dare dimostrazione di forza e di valore contro un avversario decisamente alla portata, esattamente come hanno fatto negli ottavi contro il Borussia Dortmund, sacrificando prestazione e bel gioco in favore di un passaggio del turno oltre le più rosee previsioni di inizio stagione. Stamattina l’urna di Nyon ha decretato che ad affrontare la Juventus in semifinale sarà il Real Madrid, di quel Carlo Ancelotti che tanto male ha fatto alla Juventus in quella stessa edizione di 12 anni fa che aveva visto un altro Juventus-Real Madrid in semifinale, la partita perfetta che aprì le porte del paradiso di Manchester, che Carletto sbatté in faccia alla Juventus vincendo la sua prima Champions League sulla panchina del Milan. Probabilmente il Real era la migliore squadra che potesse capitare alla Juventus, visti gli infortuni che condizionano l’unifichi titolare di Ancelotti e che lo costringono alla ricerca di eroi alternativi, come nella serata di mercoledì in cui Hernandez, fuori dai radar per una stagione intera, gli ha regalato la qualificazione in semifinale. Per come la vedo io, la Juventus è comunque (almeno) un gradino sotto le altre tre squadre approdate in semifinale che, almeno al momento, credo non siano alla portata della formazione di Allegri, che dopo il sorteggio ha dichiarato: “Saranno anche loro 11 in campo.”. Già, il vero problema è chi sono quegli 11 in campo. La Juventus può e deve giocarsela, forte della consapevolezza di essere già arrivata oltre i propri obiettivi, provando l’impresa avendo nulla da perdere contro dei mostri sacri del Calcio Mondiale. Il grosso vantaggio dei Bianconeri sarà sicuramente quello: sono arrivati tra le prime 4 insieme a Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco, nessuno potrà rimproverargli nulla se dovessero terminare qui il loro cammino, hanno già fatto molto più del loro dovere e deve essere un motivo di vanto, consapevoli che un’eventuale qualificazione alla Finale avrebbe del miracoloso. Di contro, per il Real Madrid uscire contro la squadra universalmente riconosciuta come la meno forte tra quelle rimaste sarebbe un’autentica tragedia per i Campioni in carica. Spero di vedere una Juve gagliarda, con rispetto ma senza paura, che possa trovare la giusta via di mezzo tra una partita da vittima sacrificale (come capitò in semifinale nel 2011 allo Schalke 04) e una qualunque partita dell’Atletico Madrid.

Capitolo Europa League: la grande sconfitta poteva arrivare dall’urna e, fortunatamente, così non è stato: a nessuno sarebbe piaciuto compiere due cavalcate parallele ed essere costretti  sceglierne solo una per la Finale. Qualcuno potrebbe obiettare dicendo che in quel caso saremmo stati sicuri di averne una in Finale, ma preferisco avere la possibilità di giocarmene due piuttosto che averne una sicura. A parte questa opinione squisitamente personale, penso che il sogno di avere di nuovo (finalmente) una Finale tutta Italiana, che sarebbe curiosamente il remake della scorsa Finale di Coppa Italia finita in tragedia, non è mai stato così vicino alla realtà. Il Napoli, dopo aver eliminato, umiliandolo in casa, il Wolfsburg candidato alla vittoria finale, non deve avere paura di nessuno e dovrà giocarsi la semifinale col Dnipro nel migliore dei modi, rispettando l’avversario che si è guadagnato l’approdo in semifinale, ma consapevole del proprio valore, ma consapevole soprattutto che la Finale è decisamente alla portata. Discorso un po’ più complesso per la Fiorentina, che affronterà il Siviglia campione in carica, vincitore del trofeo 3 volte in 9 anni, con Unay Emery al timone, ottimo giovane allenatore in orbita Milan da parecchi mesi. Della Valle predica, giustamente, che non bisogna avere paura di nessuno, sperando in una grande partita, sfruttando il fattore campo al ritorno, sognando un Derby Italiano a Varsavia.

GA

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