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SFANGATA!


Capitan Parrinello carica i tifosi e li ringrazia per gli applausi dopo la sua uscita dal campo.

Capitan Parrinello carica i tifosi e li ringrazia per gli applausi dopo la sua uscita dal campo.

La ASD Sommatinese Calcio conquista la sesta vittoria di fila sul difficile campo della Nuova Pro Nissa, reso pesantissimo dalla pioggia caduta nelle ore precedenti la partita che ha reso il terreno un vero e proprio pantano. Il titolo, che richiama appunto al fango presente sul terreno di gioco, nel gergo Romano equivale a dire che un ostacolo è stato superato e, sinceramente, era la parola che più di tutte mi riportava alla memoria la partita di domenica.

La partita alla quale abbiamo assistito al Palmintelli è stata, per distacco, la più bella della stagione finora: la Nuova Pro Nissa senza timori reverenziali nell’affrontare la capolista, decisa a far valere il proprio fattore campo, e la Sommatinese che, forte delle 5 vittorie consecutive e del primato in classifica, è arrivata a Caltanissetta con l’intenzione di fare bottino pieno. L’inizio della partita è spumeggiante, con continui cambi di fronte la partita scorre via piacevolmente fino al vantaggio Granata con Bomber Parrinello che sblocca subito la partita dopo 10 minuti. La Nuova Pro Nissa non molla e cerca subito il pareggio, ma la Sommatinese si difende con ordine e riparte, grazie alla solita splendida regia di Morello che illumina mirabilmente il centrocampo. La Sommatinese spinge, cerca il raddoppio e neutralizza alla perfezione ogni attacco Nisseno, e i suoi sforzi sono premiati al minuto 34 quando Sammarco conclude un’azione caparbia e, dopo aver saltato anche il portiere, deposita il pallone in rete per il raddoppio Granata. Da quel momento in poi la Sommatinese gestisce e la Nuova Pro Nissa prova a diminuire lo svantaggio per chiudere un primo tempo giocato dignitosamente, ma ogni tentativo si conclude in un nulla di fatto e la prima frazione di gioco si conclude sul risultato di 2 a 0 per gli ospiti.

Nella seconda metà di gara, forse l’errore che i giocatori Granata hanno commesso è stato quello di considerare la partita definitivamente chiusa, probabilmente sottovalutando un po’ quelle che erano le possibilità di recupero della squadra di casa. Mentre proprio la Nuova Pro Nissa è entrata in campo con un piglio diverso, più convinta dei propri mezzi, con la voglia di rimettere in piedi una partita in parte compromessa. I biancoscudati spingono fin dai primi minuti e dopo 6′ l’arbitro assegna un rigore, forse per compensare un errore fatto nel primo tempo in cui aveva scambiato un fallo da rigore dentro l’area, con un semplice calcio di punizione, scatenando l’ira dei Nisseni. L’incolpevole Bonaffini viene spiazzato dagli 11 metri e la Nuova Pro Nissa riapre una partita considerata chiusa, forse con troppa fretta. I biancoscudati spingono sull’acceleratore e, mentre il tridente Granata predica nel deserto, poco supportato da una retroguardia impegnata a difendersi dagli attacchi Nisseni, che si fanno più insistenti fino al gol del pareggio che arriva al minuto 22 della ripresa. Proprio il pareggio è la scossa giusta che sveglia i Granata dal torpore che li aveva caratterizzati nella seconda metà di gara. L’intensità aumenta e il campo, reso sempre più pesante dalla pioggia caduta anche durante la partita, somiglia sempre più ad una piscina: è battaglia vera in tutte le zone del campo. La partita a questo punto è bellissima, entrambe le squadre sanno di poter vincere, nonostante il divario tecnico, colmato però dalle motivazioni e dall’inerzia della gara a questo punto favorevole ai Nisseni. Gli attacchi si susseguono uno dopo l’altro, i Granata sanno che dare continuità ai risultati e vincere anche questa trasferta sarebbe fondamentale, ci credono, tornano a spingere nuovamente, trascinati dalla qualità dei propri giocatori, e a 13 minuti più recupero dalla fine Parrinello sfrutta un lancio millimetrico e insacca a tu per tu col portiere contenendo benissimo il rientro del difensore: è l’apoteosi. I Granata tornano in vantaggio in una partita che si era trasformata inaspettatamente in una battaglia intensissima, una sfida di nervi che i giocatori Sommatinesi, tenendo magistralmente nel finale, riescono a chiudere sul punteggio di 3 a 2. Gol fondamentale quello del Bomber Parrinello, ma guai a dirgli che la partita è stata vinta grazie a lui. Da Capitano vero vi risponderebbe che è stato solo grazie al lavoro di tutti che siamo riusciti a portare a casa i 3 punti.

Una chiusura doverosa a questo articolo è qualcosa di molto personale. Questa, infatti, è stata l’ultima partita che ho potuto seguire con Voi e per Voi in questo periodo. I miei impegni universitari mi richiamano a Roma, ma le sorprese non sono finite e vi assicuro che Minuto91 continuerà sempre ad essere molto vicino alla ASD Sommatinese Calcio, perché la partnership non si interromperà qui e nemmeno la distanza riuscirà a farlo. Sarò di nuovo a bordocampo nell’ultima giornata di campionato, sperando di festeggiare la fine di una cavalcata splendida che continuerà già da domenica contro la squadra di Santa Caterina e che ci porterà al tanto sperato salto di categoria. Sono sicuro che questa splendida squadra, con questi grandi dirigenti e questi splendidi tifosi, continuerà a far sognare la Nostra città. Spero che sia stato un piacere per Voi esattamente come lo è stato per me starvi così vicino in questo periodo. Tornerò presto, o forse è meglio dire che anche se lontano fisicamente non smetterò di esservi vicino e di occuparmi di Voi, per raccontare con orgoglio quella che è la storia della Sommatinese Calcio. Grazie di cuore.

Il meglio deve ancora venire!

Forza Sommatinese! Avanti Granata!

GA

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(IN)DISCIPLINA!


Il tiro di Giuseppe Chiaramonte che ha regalato il 2-0 definitivo ai Granata

Il tiro di Giuseppe Chiaramonte che ha regalato il 2-0 definitivo ai Granata

 

Nella prima giornata di ritorno del campionato provinciale di Terza Categoria, netta vittoria per la Sommatinese Calcio di Mister Salerno che si è imposta per 2-0 in trasferta sul campo di Niscemi, che ha retto discretamente nonostante il bruttissimo tempo degli ultimi giorni.

La squadra si è comportata bene, seguendo per quanto possibile le indicazioni del Mister e giocando come sa, riuscendo per larghi tratti della partita a restare nella metà campo avversaria, migliorando nella costruzione in mezzo al campo alla quale il Mister sta lavorando e dalla quale ha avuto dei netti miglioramenti nel corso del girone d’andata grazie ai nuovi innesti e alla crescita di condizione dei giocatori stessi. Sul piano del gioco i padroni di casa non hanno praticamente mai impensierito i Granata che si sono difesi con ordine dagli sporadici e spesso disordinati attacchi Niscemesi. La continua presenza Sommatinese in attacco ha messo in difficoltà la retroguardia gialloverde anche su calcio piazzato, e proprio su calcio piazzato è arrivato il vantaggio Granata firmato dal solito Michele Geraci che con un’ottima punizione ha infilato il pallone nell’angolo alla destra del portiere al 34° minuto del primo tempo, che ha consentito ai Granata di tornare negli spogliatoi in vantaggio.

Al rientro in campo quella che sembrava semplicemente una partita intensa, rude, ma corretta nonostante tutto (ma ci torneremo), si è trasformata in una vera e propria battaglia. Le squadre in campo hanno aumentato l’intensità e la durezza dei contrasti e, purtroppo, l’arbitro ha inspiegabilmente perso la testa. A farne le spese è stato chiaramente lo spettacolo in campo, visto che la partita è andata avanti tra continue interruzioni e una pioggia di cartellini. Al 20° della ripresa infatti, l’espulsione di uno dei padroni di casa, provoca l’ira dei tifosi e l’arbitro, forse intimidito da questi ultimi, decide di espellere un incolpevole Sanfilippo che il fallo, suo malgrado, l’aveva subito. Con i dovuti cambi la squadra risistema il suo assetto in campo e si avvia ad una gestione tranquilla del vantaggio con le continue sortite offensive di Geraci e Parrinello. A 9′ dalla fine, però, l’arbitro ormai totalmente in balia degli eventi espelle Incardona per un fallo totalmente inesistente davanti alla panchina dei padroni di casa, che accende una mischia, risolta senza ulteriori provvedimenti disciplinari, a mio avviso necessari. Con l’inferiorità numerica dei Granata, i padroni di casa, che fino a ieri avevano perso una sola volta tra le mura amiche, credono nel pareggio e spingono cercando il gol che avrebbe fruttato un punto. Il numero 1 di giornata Bonaffini è chiamato ad un miracolo nel finale che, con l’aiuto del generosissimo Cassaro, tiene il punteggio sullo 0-1, e per la solita ed antichissima regola non scritta del “gol sbagliato, gol subito”, in contropiede Chiaramonte (da poco subentrato a Capitan Parrinello, che aveva dato davvero tutto) supera il portiere con un gran tiro da fuori che fissa il punteggio sullo 0-2 e fa esplodere la panchina ed i tifosi Granata accorsi al campo.

Ecco…mi sarebbe piaciuto davvero tanto concludere il pezzo così, con il gol di Chiaramonte e gli abbracci a bordocampo, ma purtroppo non è possibile. Un appunto mi sembra infatti doveroso a quello che è successo a Niscemi a Noi ospiti e che, purtroppo, mi ha suggerito il titolo per l’articolo stesso. Che una squadra decida di giocarsi la partita sul piano fisico, impostando la partita e l’atteggiamento stesso in una certa maniera, come direbbe Rafa Benitez “Ci può stare!”, soprattutto in questa categoria. Anche perché si sa, la maggior parte dei giocatori sono dei bravi ragazzi che per quanto possano picchiare duro in campo, alla fine dopo una stretta di mano risolvono tutto. Quello che ho sinceramente trovato inaccettabile è stato l’atteggiamento ed il comportamento di soggetti che con la squadra non avevano nulla a che fare, che (permettetemi di dirlo) hanno rovinato la partita stessa. Non mi permetto di giudicare nessuno, mi limito ad esprimere un’opinione su fatti accaduti davanti ai miei occhi e mi viene da pensare che, per fare un esempio, il comportamento di una persona in divisa, che sia un soccorritore o un membro della protezione (in)civile non importa, che si piazza volutamente dietro la porta di un ragazzo di 18 anni che potrebbe benissimo essere suo figlio con il chiaro intento di intimidire e provocare il ragazzo è francamente inaccettabile. Pensare che i pochi, ma stupendi, tifosi ospiti accorsi siano “gentilmente invitati” a spostarsi in un altro settore dello stadio (tra l’altro senza copertura idonea, nonostante la pioggia) per “evitare problemi” che avrebbero potuto esserci se fossero rimasti nello stesso settore dei tifosi di casa, è francamente inaccettabile. Esattamente come è inaccettabile che in una partita di terza categoria, in cui si gioca fondamentalmente per divertimento e per passione, si sia reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine che hanno dovuto scortare squadra e tifosi ospiti fuori dalla città. A me dispiace sinceramente per la dirigenza Niscemese: un loro membro ieri ha scritto che a Niscemi loro stanno cercando di fare bene nonostante tutto, e che non è facile. Ecco, dopo la partita di ieri capisco bene il perché. Non mi stancherò mai di ripeterlo, le ostilità in campo si chiudono al triplice fischio con una stretta di mano o un abbraccio sincero. Purtroppo, però, quello che succede fuori non si è chiuso e, personalmente, per il bene di questo splendido Sport e delle persone che si impegnano per questo, spero che il triplice fischio a comportamenti del genere possa arrivare presto.

Mi scuso per la lunghezza di questo articolo, ma mi sembrava doveroso aggiungere una (personalissima ed altrettanto discutibile opinione in merito agli accaduti). Per quel che mi riguarda l’importante è che tutto si sia risolto senza conseguenze e che la squadra della Nostra città sia tornata a casa coi 3 punti nel borsone fondamentali per il costante obiettivo della promozione diretta. Una settimana difficile aspetta i Granata costretti a preparare l’impegno casalingo di domenica contro Acquaviva con le defezioni derivanti da un arbitraggio non all’altezza, ma sono sicuro che anche questa volta la squadra, a differenza del nostro ultimo arbitro, sarà all’altezza.

Mi scuso inoltre con chiunque si sentirà offeso in qualche modo da questo articolo, ma chi conosce me e questo spazio sa che non è assolutamente nel mio stile. Ad ogni modo, se così dovesse essere stato, chiedo scusa. Non era mia intenzione.

Forza Sommatinese, sempre e comunque!

GA

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Il 7 e l’8


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La gioia di Giannone dopo il primo gol. Alle sue spalle Geraci applaude: sarà lui a segnare il definitivo vantaggio.

Non si poteva sperare in un inizio d’anno migliore per la Sommatinese Calcio di Mister Salerno. L’impegno, che sulla carta sembrava proibitivo visto com’era finito il 2014, contro la capolista Sicilianamente Montedoro è stato gestito in maniera praticamente perfetta dai Granata che si sono imposti col punteggio di 2 a 1.

Già dal prepartita sembrava chiaro che da questo incontro ci sarebbero state delle novità. Per colpa di infortuni, squalifiche e defezioni varie, infatti, molti dei componenti dell’undici titolare erano assenti per la partita e Mister Salerno è subito corso ai ripari convocando Sammartino per sostituire tra i pali l’infortunato Alessi e inserendo nella lista dei convocati anche se stesso. Un rientro fondamentale, invece, è stato quello di Parrinello che ha di fatto esordito in questo campionato che fino ad ora l’aveva visto ai box dalla prima giornata. L’innesto di Parrinello e Salerno ha restituito alla squadra quella cattiveria agonistica, quella grinta, ma soprattutto quella esperienza (che in campionati del genere fa tutta la differenza del mondo) che ha aiutato la squadra ad essere più consapevole dei propri mezzi, più sicura e conscia del proprio valore rispetto ai precedenti impegni. Di sicuro i rientri di quelli che finora sono stati i titolarissimi insieme ai nuovi innesti riusciranno a dare la carica giusta per poter davvero pensare a vincere questo campionato, considerato che l’esperienza è (come detto) un fattore fondamentale, ma i valori tecnici contano sempre, e di certo meritiamo una classifica migliore di quella che abbiamo in questo momento, visto il nostro livello in relazione al campionato e i diversi giocatori decisamente fuori categoria che possiamo vantare nel nostro organico.

Per quel che riguarda lo spettacolo sul rettangolo da gioco, la partita è stata davvero intensa fin dai primi minuti in cui la Sommatinese ha dimostrato di essere scesa in campo con la giusta mentalità per affrontare la capolista: compatti in difesa e pronti a costruire in avanti per far male agli avversari. I Granata attaccano subendo veramente poco fino al minuto 34, quando Giuseppe Giannone (il 7) concretizza una bella azione e mette in rete grazie all’aiuto del palo. La gioia, purtroppo, dura poco perché un minuto dopo il Montedoro riesce a pareggiare con un gol Olimpico (direttamente da calcio d’angolo) con Sammartino all’esordio stagionale tra i pali battuto con la complicità del forte vento che soffiava sul “Peppe Tricoli”. Il pareggio Montedorese colpisce un po’ i Granata che riescono, però, a tenere nei minuti finali e a chiudere il primo tempo in parità.

L’intervallo è il momento ideale per riordinare le idee ed organizzare la ripresa. Il secondo tempo vede i Granata costantemente in attacco con la squadra ospite chiusa in difesa che non impensierisce praticamente mai il numero 1 Sommatinese di giornata. La costante presenza in attacco viene premiata al minuto 64, quando direttamente su calcio di punizione Michele Geraci (l’8) piazza un bolide sul palo del portiere e fissa il punteggio sul definitivo 2 a 1. Da quel momento è pura accademia per i Granata che gestiscono il vantaggio e riescono a non subire più di tanto il ritorno della squadra ospite che arriva a concludere verso la porta solamente un’altra volta con un colpo di testa alto sopra la traversa. Nel finale l’intensità si trasforma in nervosismo e frustrazione per la squadra ospite che nell’eccessiva foga di cercare il pareggio pecca di irruenza ed è costretta a chiudere la partita in inferiorità numerica macchiando una partita estremamente corretta fino a quel momento, sia dentro che fuori dal campo. Per la prima volta in questo campionato, infatti, abbiamo avuto l’onore di ospitare un folto gruppo di sostenitori ospiti venuti da Montedoro per sostenere la propria squadra. Ai tifosi ospiti è stato poi dedicato un coro a fine partita da parte degli Ultras Granata Boys che, sempre presenti e sempre calorosissimi, dimostrano di essere davvero innamorati di questi colori e di questo Sport in qualunque momento e al di là del risultato.

Prossimo impegno per i ragazzi di Mister Salerno domenica a Gela per dare continuità alla bella vittoria, considerato che fino ad ora non si sono mai vinte due partite in fila, e provare a sfatare il tabù trasferta che ci vede ancora a 0 punti conquistati lontano dalle mura amiche. Speriamo che la vittoria di questa domenica possa essere la svolta di questo campionato per essere protagonisti da qui alla fine.

Io ci credo!

Forza Sommatinese! Avanti Granata!

GA

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Una Vittoria Per Luigi


Gli Ultras Granata Boys dedicano uno striscione alla memoria del compianto Luigi Indorato.

Gli Ultras Granata Boys dedicano uno striscione alla memoria del compianto Luigi Indorato.

Sommatino e il Calcio: un legame a doppio filo che dura da decenni e che penso non si spezzerà mai. Essendo cresciuto in questo Paesino ed essendomi formato come persona tra queste strade, posso benissimo dire per esperienza che qui si respira Calcio, praticamente si vive di questo. Nella mente della maggior parte della popolazione non esiste altro Sport, altro argomento di conversazione: è un chiodo fisso che dura 365 giorni l’anno per tutta una vita, dedicata per intero ad una squadra del cuore e, nei periodi in cui le circostanze lo consentivano, al Sommatino. Si perché, possono cambiare i nomi, le dirigenze, le maglie e gli sponsor, ma l’Amore di questa città e dei suoi abitanti per la squadra locale non passerà mai. Dopo alcuni anni di “pausa” quest’anno, grazie ad un gruppo di ragazzi volenterosi capitanati dal Presidente Lorenzo Ferrante, e all’aiuto degli sponsor, il Calcio è ufficialmente tornato a Sommatino. Come detto l’entusiasmo, sin dai primi impegni in amichevole, non è mancato; anzi, l’inizio della nuova stagione ha riacceso l’entusiasmo nei cuori dei tifosi favorendo la nascita del gruppo organizzato del tifo Sommatinese: gli Ultras Granata Boys, che fin dalla prima giornata di campionato hanno riempito gli spalti in casa e in trasferta, sfidando anche trasferte proibitive ed accoglienze non proprio amichevoli e signorili. Essendo io stesso un Sommatinese, seppur per la maggior parte dell’anno fuori sede, la notizia della creazione della ASD Sommatinese Calcio ha decisamente acceso un certo entusiasmo anche nel mio di cuore, e la contemporanea apertura di questo spazio, grazie anche al consenso della dirigenza Granata, ha consentito che la mia idea di raccontare ciò che realmente è il Calcio a Sommatino potesse diventare qualcosa di concreto, di conseguenza inauguro ufficialmente con enorme piacere, onore ed anche un pizzico di orgoglio campanilistico lo Spazio Granata, interamente dedicato alla Sommatinese.

Dopo le prime due giornate i Granata hanno raccolto 4 punti frutto di una vittoria in casa per 3-1 contro Niscemi e un pareggio esterno per 1-1 ad Acquaviva Platani. La terza giornata del Campionato di Terza Categoria segnava il rientro tra le mura amiche per l’impegno contro la compagine Nissena della Pro Nissa. L’inizio della partita è segnato da un emozionante momento di commemorazione: in questi giorni ricorre infatti l’anniversario della tragica scomparsa di un ex giocatore Granata, Luigi Indorato, che gli Ultras Granata Boys ricordano con uno striscione sulla tribuna a lui dedicata, sotto la quale il capitano di giornata Riccardo Cigna depone un mazzo di fiori. Dopo il fischio d’inizio la cronaca della partita è quantomai semplice. Al 10° minuto del primo tempo è Luigi Cocita a portare in vantaggio i padroni di casa che da quel momento dominano la partita legittimando il vantaggio con numerose occasioni da gol fino al 16° del secondo tempo, quando Dylan Parla, entrato pochi secondi prima sfrutta benissimo la prima palla giocabile arrivatagli, fissando il punteggio sul definitivo 2-0. Il resto è pura accademia per i ragazzi di Mister Salerno, che si concede il lusso di sperimentare con la formazione in corso d’opera dopo aver, tra l’altro, iniziato la partita con un modulo diverso rispetto ai primi impegni. La rocciosa difesa Granata ha tenuto bene le sporadiche offensive Nissene con Incardona e Cigna in super giornata che hanno consentito al portiere Alessi di non essere praticamente mai impegnato se non in occasione di un paio di uscite puntuali, più lo spettacolare rinvio di testa dal limite dell’area. Se si vuole trovare un difetto alla prova della squadra, l’unico che viene in mente è stata la mancanza di cinismo, il chiudere prima la partita, il dare il colpo di grazia all’avversario ferito. La partita poteva decisamente essere chiusa prima e le occasioni per farlo ci sono state, ma di sicuro la prova fornita dalla squadra è stata ottima e il prossimo rientro dell’infortunato Parrinello (universalmente riconosciuto come Bomber) insieme ai vari Cocita, Sammarco, Chiaramonte, Geraci, Cammarata e al giovane Noto, con l’aiuto dei numerosi centrocampisti con vocazione offensiva riusciranno a dare alla formazione quel peso offensivo e quella cattiveria che permettano di chiudere prima le partite e senza correre rischi.

Mister Salerno a fine partita si è detto soddisfatto della prestazione: “Avevamo preparato bene la partita in settimana, studiando bene il nuovo modulo che avrebbe alzato il tiro della squadra per provare a fare meglio ed avere più spinta sugli esterni, passando al 352. Ma di sicuro non ci fossilizzeremo su un modulo solo, prepareremo le partite in base alle esigenze, non ci sarà nulla di prestabilito. I ragazzi si sono comportati bene e sono molto soddisfatto per i tre punti.”.

Adesso testa, gambe e cuore alla prossima trasferta di Santa Caterina.

Forza Sommatinese! Avanti Granata!

GA

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Luci a San Siro


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Titolo, e conseguente argomento, quasi scontato per questa 12esima giornata di campionato che ha regalato diverse sorprese sul campo e che ha vissuto un lunghissimo avvicinamento, come sempre in questi casi, al Derby della Madonnina di domenica sera. Partita alla quale si è arrivati dopo le due settimane di sosta che ci hanno restituito un’Inter con un allenatore diverso, con un nuovo sistema di gioco e un nuovo modulo. Dall’altra parte della barricata, il Milan ormai rodato dopo l’inizio di campionato si è dovuto preoccupare solo delle novità che il nuovo Mister avrebbe potuto mettere in campo e studiare le eventuali contromisure.

È stato definito da molti alla vigilia un Derby “triste”, visto che ormai da parecchio tempo la stracittadina Milanese non è uno scontro diretto per i migliori posti in campionato, ma una partita tra due squadre deluse dal periodo e dalla stagione in corso che cercano tre punti nella partita più importante della stagione per risollevare il morale dei tifosi più scettici. Il segno dei tempi che cambiano è percepibile già allo scambio dei gagliardetti, i capitani sono Mexés e Ranocchia, a dimostrazione che i tempi in cui le vere bandiere delle due squadre sono ben lontani e che forse i detrattori di questa partita non hanno tutti i torti. Ma in realtà, secondo la mia visione delle cose, la partita non è stata così brutta come poteva essere. Ci sono stati tantissimi errori da parte di entrambe le squadre, alcuni madornali e che hanno inciso in maniera decisa sul risultato finale (1-1 Menez e Obi) come quello di Icardi sullo 0-0 e la traversa clamorosa di El Shaarawy sull’1-1 che trema ancora, e forse lo farà a lungo, nei pensieri dell’attaccante rossonero. Il Mancini bis inizia con un 433 inaspettato con Kovacic spostato a sinistra forse per mettere in difficoltà il terzino improvvisato Rami, che però risponde alla grande e gioca una delle sue migliori partite coprendo benissimo e ripartendo sulla fascia quasi fosse il suo ruolo naturale. Al Croato e a Palacio, Mancini chiede anche di tornare a coprire e il risultato è che ancora una volta l’argentino resta a secco. Sorte non molto diversa tocca all’omologo rossonero: il risveglio di Torres sembra, ahimè, molto lontano. Praticamente non vede mai la porta e non gli riesce neanche il classico lavoro sporco utilissimo per la squadra che, solitamente, attaccanti del suo calibro, con la sua struttura fisica e il suo talento, sono sempre in grado di svolgere. Entrambe le squadre mancavano di qualità a centrocampo e se per l’Inter non si scopre alla 12esima giornata di questo campionato, il Milan era abituato ad interpreti migliori. Pesa tantissimo l’assenza di De Jong, momentaneamente infortunato, e anche quella del lungo degente capitan Montolivo col passare delle settimane si fa sentire più delle altre. Fortunatamente per Inzaghi il rientro dei due centrocampisti è molto vicino e potrà iniziare a lavorare presto con quella che lui ha sempre definito la sua formazione ideale. Per Mancini il lavoro è appena cominciato, e come anticipato in un precedente articolo nemmeno per lui sarà breve e facile da compiere, ma almeno non dovrà gestire un ko nel Derby che avrebbe potuto lasciare scorie pericolose all’interno dell’ambiente tutto. Insomma, questo è stato decisamente uno di quei Derby vinto dalla paura: dalle tribune dello stadio la sensazione che nessuna delle due squadre volesse attaccare per paura di scoprirsi era palese. La filosofia dei minuti finali era chiara: meglio un punto guadagnato, che due punti persi. Di conseguenza, la classifica resta invariata, un punto a testa che, in una giornata che ha visto le battute d’arresto di Napoli e Samp, poteva sorridere in maniera più convinta ad una delle due sponde di Milano.

Poco più di una decina di anni fa il Derby decideva una semifinale di Champions, oggi può essere utile per decidere la corsa ad un posto in Europa League. Se è il contenuto della partita ad aver perso di fascino, di sicuro non l’ha fatto il contenitore: San Siro tutto esaurito, atmosfera da brividi, coreografie mozzafiato e cori continui per 90 minuti. Essere allo stadio è stata davvero un’esperienza indescrivibile che consiglio decisamente a qualunque tifoso di una delle due squadre almeno una volta nella vita. Da segnalare come, in virtù del patto di non aggressione siglato dalle due curve nel lontano 1983, non ci siano stati episodi di violenza. Afflusso e deflusso da e per lo stadio sono stati ordinatissimi, con tifosi delle opposte fazioni a camminare vicini, quasi in una processione pacifica verso quello che è uno dei templi più belli di questo Sport. A dimostrazione che il Calcio può essere vissuto in maniera bella, costruttiva, pacifica, amando la propria squadra e, soprattutto, questo magnifico Sport.

GA

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Kick-Off


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Questo blog nasce il 7 Ottobre 2014 con l’intento di parlare di Sport in generale e di Calcio in maniera più approfondita. Da parecchio tempo pensavo che sarebbe stata una bella esperienza iniziare a parlarne in maniera costante, evitando di ammorbare i miei amici di Facebook con stati e post chilometrici con quello che pensavo di partite o manifestazioni sportive. Quindi ho cominciato a pensare alla possibilità di staccarmi dai Social Networks per iniziare un nuovo percorso, più specifico e settoriale, in modo da permettere a chiunque voglia farlo di avere una piattaforma totalmente nuova ed in una qualche maniera esclusiva per parlare tranquillamente dei temi più caldi del panorama calcistico e sportivo in generale, visto che ci sarà anche spazio per temi extra-calcistici di ogni genere. Dopo i primi momenti di dubbio, quasi di paura, come sempre del resto quando si inizia un nuovo percorso, ho deciso di dare vita a quella che fino a qualche settimana fa vedevo come una bellissima idea, ma forse da mettere nel cassetto delle follie (ormai pienissimo, tra l’altro). Ne ho parlato un po’ in giro, con quelli che sono i miei amici da una vita, che mi hanno sostenuto, spronato a cominciare ed aiutato nella scelta del nome. Per questo motivo volevo ringraziare Benedetta (<3), Walter e Calogero per le proposte, con menzione particolare per Totò al quale voglio dire che, in ogni caso, “Cornuto Il Pallone” resterà il vincitore morale e comunque sempre nel mio cuore. Ma il ringraziamento più grosso va alla persona che mi ha più aiutato quando si trattava di mettere in pratica le follie che la mia testa elaborava e far diventare tutto reale ed attuabile: GRAZIE MILLE a Dario, AKA Gianluca, per lo spunto dal quale poi è stato deciso il nome, per il logo e per l’aiuto preziosissimo nella creazione del blog stesso. Minuto91 è stato scelto perché è idealmente il momento immediatamente successivo al triplice fischio dell’arbitro (o, vista la varietà dei temi, il momento successivo al suono della sirena del quarto periodo o il momento successivo all’ultimo set di una partita di pallavolo o tennis…), ed è proprio il momento in cui Noi tutti iniziamo a parlare e discutere in maniera più o meno animata dell’evento appena concluso. È stato scelto perché per Noi è sempre il momento di iniziare a parlarne, perché tutto questo ci piace da impazzire e non smetteremmo mai di farlo: e questo è il posto giusto per non smettere. Questo viaggio, questa avventura inizia ufficialmente oggi con questo post. Spero duri davvero a lungo e spero anche che l’idea vi piaccia e vi faccia divertire e vi appassioni, esattamente come questo mondo nuovo e stupendo sta facendo con me. Per Noi la partita è appena finita, per Noi è già il momento di parlarne. Per Noi è sempre il Minuto91. Enjoy! GA

 

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