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Alta Tensione


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Partita strana e, personalmente parlando, non particolarmente bella, la quarta di questo girone di qualificazione dell’Italia. Gli Azzurri hanno affrontato la Croazia in quella che si sapeva essere la formazione più impegnativa da fronteggiare dell’intero cammino verso gli Europei di Francia 2016. Al di là del risultato finale (1-1), il match di San Siro ha lasciato di sicuro degli spunti interessanti da approfondire.

Il primo, guardando alla nostra formazione, è che fatichiamo e soffriamo tanto (pure troppo) in ogni occasione in cui scendiamo in campo. Già dai primi minuti era chiaro che anche questa partita sarebbe stata una continua sofferenza in cui avremmo dovuto stringere i denti dall’inizio alla fine, senza possibilità alcuna di imporre il nostro gioco sugli avversari. Il vantaggio di Candreva (al primo gol in Azzurro) ci ha un po’ illusi che il copione questa volta potesse essere diverso, ma la papera di Buffon sul tiro apparentemente innocuo di Perisic ha dato un brusco cambio di direzione ad una partita che giocatori e tifosi speravano potesse andare in maniera differente. Ciò che appare chiaro è che in questo primo periodo Antonio Conte non è ancora riuscito a dare la sua profonda impronta a questa squadra che, al momento, non sembra nemmeno giocare come una squadra di Conte. La cosa più strana l’ho vista anche nell’atteggiamento della squadra, forse anche nella condizione fisica, visto che per gran parte della partita siamo stati più lenti dei Croati, meno propositivi, meno incisivi, meno tutto. Il 38% di possesso palla è un dato numerico che fa capire quanta difficoltà ci sia nella Nostra Nazionale a costruire gioco, ma soprattutto a fare la partita e creare occasioni da gol. Da sottolineare comunque le numerose assenze che hanno caratterizzato questa tornata di convocazioni che hanno privato la squadra di elementi fondamentali per il nostro gioco e soprattutto per la nostra costruzione offensiva. Uno dei più grossi problemi della partita di ieri sera è stato, infatti, la costruzione in fase offensiva: senza Pirlo manca la qualità a centrocampo per poter impostare un’azione d’attacco come si deve, e mancando anche Bonucci ci siamo trovati privati anche dell’unica alternativa di impostazione partendo dalle retrovie. Un appunto, se vogliamo quasi una provocazione, mi permetto di farlo su questo discorso della qualità del nostro movimento: se in determinati ruoli, come quello del regista a centrocampo, Pirlo è assolutamente indispensabile ed insostituibile, mi permetto di notare che in altri ruoli, il portiere su tutti, ormai si va avanti facendo giocare il nome più rinomato, senza valutare prestazioni ed andamenti di forma. Ciò che voglio dire, in soldoni, è: perché non applicare quello che chiamerò “Sistema Milan” anche ai portieri della Nazionale? Mi spiego: da questa stagione il Milan, con l’arrivo di Diego Lopez, ha iniziato un interessante esperimento basato sull’assunto che a scendere in campo sarebbe stato il più in forma. Ora, perché non fare lo stesso anche coi portieri della Nazionale? La ragione è molto semplice, quasi ovvia, ed è quella che Buffon non è eterno e che arriverà un momento storico nel quale l’attuale numero 1 Azzurro deciderà di farsi da parte. Per arrivare più pronti a quel momento e rendere l’avvicendamento meno traumatico, perché non iniziare adesso facendo giocare altri estremi difensori che a suon di parate e prestazioni super si dimostrano il valore aggiunto delle rispettive squadre in campionato (due su tutti Perin e Sirigu)? La boutade nasce chiaramente dopo l’errore di ieri sera, ma non credo di dire un’eresia se affermo che le prestazioni di Buffon stanno calando e che sarebbe il caso di tenerci le spalle coperte per il futuro.

Il secondo spunto è relativo al modulo, o se preferite al sistema di gioco. Ieri sera, come un perfetto motore diesel, la Nazionale Azzurra ha carburato con l’andare dei minuti, ma non è stato solo lo scorrere del tempo a migliorare la manovra. Ad un certo punto della partita, infatti, Antonio Conte ha deciso di far entrare in campo dopo una lunga assenza Stephan El Shaarawy, che ha confermato il suo ottimo momento di forma con una buonissima prestazione, insieme a Graziano Pellè. L’ingresso in campo del giovane attaccante rossonero insieme al giramondo Salentino ha portato ad un cambiamento tattico quasi radicale per gli schemi di Conte. Si è passati infatti alla difesa a 4, giocando con un 442, o 4411 se preferite. Insomma, al di là dei numeri che lasciano il tempo che trovano, l’impressione è stata che la Nazionale abbia davvero tratto giovamento dal cambio di modulo che ha permesso alla squadra di pressare meglio la Croazia e di finire in crescendo la partita. Ad ogni modo sapevamo che non sarebbe stato facile: la Nostra è una Nazionale in ricostruzione che è ancora in cerca di un’identità di squadra, di una  formazione tipo, di un sistema di gioco, tutte cose che una volta trovate porteranno ad una continuità di risultati e di prestazioni. Nel frattempo, dopo il cambio tattico in corsa di ieri sera, mi chiedo se possa essere questa la strada giusta per tornare a vedere un Grande Italia. Personalmente, penso che la risposta sia decisamente affermativa.

Il terzo, più che uno spunto è una considerazione sui nostri avversari che vanno di sicuro elogiati per la personalità, il piglio e la qualità di gioco con la quale sono venuti a fare la partita a casa nostra. La loro è una Nazionale già rodata, parte di un movimento in decisa crescita ed ascesa, che gioca di sicuro un calcio tra i migliori di tutte le qualificazioni e che avrebbe meritato maggior fortuna agli ultimi Mondiali.

In conclusione, dispiace segnalare il triste spettacolo al quale siamo stati costretti ad assistere per colpa dei tifosi ospiti che hanno iniziato letteralmente a sparare in campo petardi e fumogeni costringendo l’arbitro a sospendere la partita e la Polizia in assetto antisommossa a caricare i “tifosi”. Al di là delle domande, legittime, che tutti ci poniamo su come sia possibile riuscire a far entrare tutto quel materiale all’interno di uno stadio (mentre magari ad una persona normale fanno buttare la bottiglietta d’acqua perché pericolosa), resta un gesto incomprensibile, senza motivo alcuno, che gli stessi giocatori non riescono a spiegarsi e del quale il tecnico Croato, Niko Kovac, si è scusato in conferenza stampa. Non occorre sorprenderci più di tanto comunque, dato che i supporters Croati non sono nuovi a comportamenti del genere. Uno dei migliori giocatori Croati di sempre, Zvonimir Boban, dopo uno degli ennesimi violenti accaduti ha commentato dicendo: “Se iniziasse una guerra di cervelli, quelli lì partirebbero disarmati…”. Penso sia superflua ogni altra parola.

Prossimo appuntamento con la Nazionale il 28 Marzo 2015 in Bulgaria.

Lavori in corso…senza sosta e senza arrendersi!

Forza Azzurri!

GA

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Tre punti avanti, Un passo indietro…


 

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Pellè esulta dopo il gol all’esordio che regala la vittoria all’Italia

La partita di poche ore fa giocata dall’Italia a Malta ci restituisce una Nazionale uscita un po’ ridimensionata rispetto al precedente impegno contro l’Azerbaijan. La formazione Maltese occupa attualmente la posizione numero 52 del ranking UEFA e il suo movimento è praticamente inesistente visto che non si hanno notizie di squadre Maltesi nelle coppe europee, se non nei primissimi turni preliminari. Tolta la doverosa introduzione, penso che della partita ci sia davvero ben poco da dire a parte il risultato (1-0 con gol di Pellè). Penso piuttosto che ci siano alcune considerazioni da fare sul momento che la Nostra Nazionale sta attraversando.

Prima di qualunque considerazione prettamente sportiva, vorrei sottolineare una bellissima immagine che ho avuto modo di notare prima del fischio d’inizio. Personalmente è stato un bellissimo momento veder Graziano Pellè, all’esordio con gol in Azzurro, felice ed emozionato come un bambino durante l’Inno. È davvero bello vedere che ci sono ancora giocatori capaci di emozionarsi così e di capire la fortuna e l’importanza della maglia che indossano per rappresentare il proprio Paese.

Passando a quella che è stata la prestazione generale della Nazionale, c’è da dire che Malta in casa non è scesa in campo come l’Azerbaijan a Palermo. Si sono dimostrati una squadra con delle discrete individualità (ieri Failla su tutti) e soprattutto con un’ottima organizzazione difensiva che non ha permesso a Noi di giocare bene, o se preferite di giocare e basta. Purtroppo questo conferma quanto visto venerdì a Palermo: con squadre così piccole, per le quali una sconfitta di misura contro l’Italia quattro volte campione del Mondo, rappresenta praticamente una vittoria morale, diventa davvero difficile cercare di capire chi siamo e quanto valiamo davvero. L’identità di squadra che citavo nel precedente post continua ad essere presente, ed è più un discorso di gruppo che di gioco. Adesso comincia la fase veramente difficile per il C.T., perché fino ad ora ha dato forma alla sua Italia, ha cercato di far capire quale fosse la sua idea di calcio e si è servito benissimo di giocatori che sono stati davvero tanto vicini a lui in questi ultimi anni e che difficilmente lo tradiscono, uno su tutti Sebastian Giovinco che è stato sicuramente uno dei più propositivi degli ultimi due incontri. Anche se, per come la vedo io, se uno dei giocatori più propositivi, o comunque migliori degli ultimi due incontri tra tutti quelli scesi in campo, è uno che ha giocato poco più di mezz’ora in due partite bisogna di sicuro cercare di sistemare la situazione. Proprio per questo motivo adesso arriva un momento difficile, perché Antonio Conte ha un mese circa, prima dell’importante partita contro la Croazia, per capire ancora meglio quali possano essere le nuove idee da portare all’interno di questa Nazionale e cosa ancor più importante capire quali possano essere i migliori interpreti del suo sistema di gioco oltre ai suoi fedelissimi. Questa ricerca, queste decisioni che Conte sarà portato a fare nelle prossime convocazioni non saranno di sicuro un compito facile. Lui stesso ne ha parlato in conferenza stampa ed ha centrato un punto importante: il tecnico, volendo provocatoriamente esagerare, ha dichiarato che i giocatori che lui fa giocare come titolari in Nazionale nei rispettivi Clubs fanno le riserve, o comunque non sono al centro del progetto. È di sicuro una considerazione esagerata, ma non del tutto sbagliata. Quello che il tecnico sta cercando di fare, secondo me, è dare uno scossone all’ambiente: Conte vuole far capire che in questo momento,oltre a quelli che lui convoca e fa giocare come titolari, non c’è granché altro in giro. È una posizione di sicuro condivisibile, ma che non impedisce di lavorare bene e creare qualcosa di nuovo e buono con quello che si ha.

Dai due impegni si esce comunque con due notizie, una buona e l’altra cattiva: la buona è che l’Italia con tutti gli avversari è riuscita a non rischiare praticamente nulla, se non in episodi isolati. La cattiva è che con tutti gli avversari, in maniera particolare negli ultimi due impegni, ha dimostrato di non essere abbastanza cattiva sotto porta, di non essere in grado di chiudere le partite ed essere cinica come una grande squadra deve essere e come Conte ci aveva abituato nelle sue passate esperienze. Perché contro Azerbaijan e Malta si può anche essere poco cattivi sotto porta ed uscire con i tre punti in tasca, ma arriveranno momenti in cui certe occasioni non potranno di sicuro essere sbagliate.

Il migliore della serata è stato di sicuro il Salentino Pellè (meraviglioso esempio di centravanti vecchio stampo e, tra l’altro, Italiano con maggior numero di gol segnati negli ultimi anni ovunque abbia giocato) che non poteva sperare in un esordio migliore con la Sua Nazionale dopo una vita da emigrante. Il peggiore, altrettanto sicuramente, è stato l’arbitro Hanegan che ha condizionato tutto il corso della partita con l’espulsione di Mifsud al 27° e con la successiva espulsione di Bonucci al 73° (che purtroppo condizionerà anche il big match contro la Croazia), forse più per compensazione dopo essersi accorto dell’errore fatto in occasione del primo cartellino rosso, che per un’effettiva sanzione conseguente ad un fallo da chiara occasione da gol.

La strada è lunga, tortuosa e forse anche un po’ in salita, ci sarà tanto da lavorare ma per il momento anche se l’occhio fino ad ora non ha avuto la sua parte, siamo una delle poche squadre a punteggio pieno ed andiamo a giocarci il prossimo impegno a pari merito con l’altra capolista, e non è cosa da poco di questi tempi. Il prossimo appuntamento con la Nazionale è il 16 Novembre contro la Croazia. In un mese possono cambiare tante cose e Noi continueremo a sperare che tutto cambierà in positivo e che la Nostra torni ad essere una Grande e Bella Italia.

Forza Azzurri!

GA

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Altri 3 punti…ma che fatica!


Soccer: UEFA EURO 2016 qualifying soccer match Italy vs Azerbaijan

A Palermo è andata in scena la seconda partita di qualificazione per l’Italia agli Europei di Francia 2016, la prima in casa per gli Azzurri. Dopo i tre punti conquistati in Norvegia (0-2 il 9 settembre) il secondo impegno ci ha visti fronteggiare e battere l’Azerbaijan per 2-1 (Chiellini, aut. Chiellini, Chiellini), nazionale che occupa la venticinquesima posizione del ranking UEFA e che vanta un movimento in sicura crescita, confermato anche dall’esperienza in Europa League del Qarabag che poche settimane fa ha affrontato l’Inter.

Come da pronostico è stata l’Italia a farla da padrona praticamente per tutti i 90 minuti, o quasi. Si perché adesso l’Italia gioca, e gioca bene! Domina, tiene palla, è padrona del campo e, per quanto l’avversario potesse essere modesto, è stata praticamente perfetta per 85 minuti abbondanti. È una squadra di grande carattere, capace di reagire in maniera perfetta al gol del pareggio su un calcio d’angolo con uscita alquanto rivedibile di Buffon (sulla quale Chiellini ha messo del suo) forse dovuta ad un fisiologico calo di concentrazione visto che non è praticamente mai stato impegnato per l’intera partita.

Proprio in occasioni come questa mi capita di pensare alla difficoltà quasi congenita della Nostra Nazionale di giocare una partita tranquilla, come capita molto spesso a squadre del nostro livello (o superiore) che affrontano avversari di minor spessore, riuscendo superarli con risultati ben più rotondi. Anche se, visto alla luce del k.o. esterno dei Campioni del Mondo in Polonia, il nostro successo di misura prende tutto un altro significato. Di sicuro c’è che adesso la Nostra Nazionale ha un gioco, un’identità ben definita, e forse anche un pizzico di “patriottismo” in più, riferito alla voglia di esserci e di dare il massimo per la Maglia Azzurra che forse nelle ultime esperienze è mancata un po’. Abbiamo dimostrato di essere “una squadra con gli attributi”, come ha dichiarato il Nostro C.T. Antonio Conte. E, sinceramente, a me questa cosa piace tantissimo. Perché penso di interpretare il pensiero di tutti quando dico che eravamo stanchi di vedere una squadra molle, debole, sulle gambe, incapace di reagire a qualunque difficoltà arrivasse nell’arco di una partita. Adesso la voglia c’è, e dai primi impegni sembra essere davvero tanta. Penso non ci sia miglior modo di cominciare se si vogliono davvero cambiare le cose. Se vogliamo, l’unica cosa da migliorare dell’ultima partita è la cattiveria sotto porta, il cinismo di chiudere partite del genere prima dell’ultimo quarto d’ora. Ma l’avventura è appena cominciata e i presupposti per migliorare questo ed altri aspetti ci sono tutti.

Un piccolo appunto finale mi sento di farlo sulla coppia d’attacco ignorante Immobile-Zaza: a me sinceramente è piaciuto ancora una volta quello che ormai non è più un esperimento. Mi piace la loro voglia di fare e di proporsi e la loro grande personalità a dispetto della loro giovanissima età. Non vorrei però che anche in questo caso si rischi di “bruciare” due grandissimi talenti per non tutelarli in un momento fondamentale della loro crescita. La mia impressione da spettatore è che caricare questi due ragazzi di troppe responsabilità, alle quali di certo dovranno abituarsi, ma forse in maniera leggermente più graduale, possa essere un enorme rischio per loro, per la loro carriera e per il nostro movimento di cui non vorrei dovessimo pentirci in futuro.

Prossimo impegno il 13 Ottobre a Malta, ulteriore occasione per invertire la tendenza che ci vede far fatica con le “piccole”. Sinceramente non mi dispiacerebbe per niente essere smentito proprio lunedì sera.

Avanti così!

Forza Azzurri!

GA

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